Il progetto

PROGETTO: Legami In Opera

  • PROPONENTI

Il progetto Legami In Opera , approvato e sostenuto dalla Direzione della Casa di reclusione Milano-Opera, è nato dalla collaborazione tra l’Associazione In Opera e la Fondazione Istituto Sacra Famiglia allo scopo di creare occasioni di incontro tra due realtà che, in modo diverso, vivono una condizione di fragilità e un forte desiderio di inclusione sociale.

  • OBIETTIVI DEL PROGETTO

Il progetto si propone di offrire a tutti i partecipanti un’opportunità di esercizio della propria libertà e delle proprie capacità a favore della cura dell’altro.

Sul fronte dell’Associazione in Opera

Il progetto, è sorto da una precisa domanda di alcuni detenuti dell’Associazione In Opera: “cosa possiamo fare noi per gli altri?“. A partire da questa sollecitazione è stato pensato un progetto in cui i detenuti coinvolti potessero dedicare gratuitamente del tempo per altri, in modo da stimolare la loro capacità di dialogo e attenzione nei confronti di chi è più debole e di chi richiede una particolare cura e sincerità nella relazione. Oltre ad un’occasione di crescita personale, il progetto ha offerto ai detenuti l’opportunità di “accogliere” la città dentro le mura del carcere e di svolgere un servizio per la società, sentendosi così parte attiva della stessa.

Sul fronte Sacra Famiglia

Il progetto ha permesso anche agli ospiti di Sacra Famiglia coinvolti di dedicare gratuitamente del tempo per altri. Hanno così avuto modo di esplorare e valorizzare il loro bagaglio di competenze personali, emotive, relazionali e manuali. L’attenzione individualizzata e l’accompagnamento alla conoscenza di una realtà nuova, spiegata e descritta a ciascun partecipante in relazione alle singole capacità, ha consentito agli ospiti di riconoscersi come risorse attive all’interno di un progetto di inclusività sociale.

  • SVOLGIMENTO DEL PROGETTO
  1. LA FORMAZIONE

E’ stata offerta ai ristretti che avevano manifestato interesse al progetto una breve formazione da parte degli educatori di Sacra Famiglia, articolata in due incontri di due ore ciascuno, durante i quali sono stati affrontati i seguenti argomenti:

  • cenni di storia di Sacra Famiglia, dalla nascita alla più attuale caratterizzazione;
  • analisi e parallelismi tra le due realtà in termini di istituzionalizzazione (residenzialità, immobilismo, stigma sociale, pregiudizio, reclusione, emarginazione, sfida dell’affermazione dell’individuo);
  • rappresentazione delle diverse tipologie di disabilità presenti in Fondazione con la specifica attenzione verso la popolazione afferente al progetto, molti dei quali caratterizzati da disturbi del comportamento;
  • ampi spazi di confronto sulle modalità di relazione da sostenere e costruire tra pazienti e partecipanti.

La proposta formativa, seppur di breve durata, ha consentito alle due realtà di avvicinarsi e confrontarsi su questioni particolarmente sensibili, quali timori e dubbi sul comportamento da adottare, percezione di inadeguatezza o di incapacità nel sostenere una relazione.

Alla fine della formazione i partecipanti hanno firmato un patto di responsabilità nel quale hanno dichiarato il loro impegno a partecipare con regolarità agli incontri, nel profondo rispetto nei confronti della diversità e delle fragilità degli ospiti di Sacra Famiglia.

Anche nei confronti degli ospiti di Sacra Famiglia sono stati organizzati incontri e colloqui individuali, finalizzati alla presentazione della realtà detentiva. Tali spazi si sono rivelati molto utili anche per affrontare in modo sereno le regole vigenti all’interno della Casa di Reclusione.

2. FASE CENTRALE DEL PROGETTO:

  • CHI: 9 ospiti di Sacra Famiglia, affiancati da personale educativo di Fondazione (Dr.ssa Barbara Migliavacca, Dr.ssa Manuela Faroldi, Dr. Marco D’Antonio); 16 ristretti della Casa di Reclusione di Milano-Opera; 2 volontari dell’Associazione In Opera (Giovanna Musco, Francesca Temelini);
  • DOVE: Smart-Room della Casa di Reclusione di Milano-Opera;
  • QUANDO: due incontri mensili da Giugno 2019 a Gennaio 2020;
  • COSA: sono stati costruiti semplici strumenti musicali con materiale di recupero che gli utenti di Sacra Famiglia hanno utilizzato durante il Recital di Natale 2019 che rappresenta l’evento clou dell’anno all’interno delle attività educative di Sacra Famiglia. Il lavoro manuale è stato uno strumento particolarmente efficace per facilitare la relazione tra i soggetti coinvolti.

A metà percorso è stato fatto un incontro tra educatori di Sacra Famiglia e ristretti in cui è stata data a questi ultimi la possibilità di esprimere considerazioni rispetto ai vissuti personali, agli esiti e alle aspettative rispetto al progetto. Analogamente, agli ospiti di Sacra Famiglia è stata data la possibilità di raccontare la loro esperienza in incontri ad hoc svoltisi presso la sede di Cesano Boscone.

  • FASE CONCLUSIVA DEL PROGETTO:
  1. E’ stato organizzato un momento conviviale conclusivo con pizza e bibite che ha coinvolto tutti i partecipanti al progetto.
  2. E’ stato fatto un incontro di restituzione da parte dei ristretti e del personale di Sacra Famiglia alla presenza della Direzione e dell’Area Educativa della CR di Milano-Opera. Dall’incontro sono emersi grande entusiasmo e gratitudine da parte di tutti i partecipanti all’iniziativa.
  • CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE SUL PROGETTO:

Per quel che riguarda i partecipanti ristretti riteniamo che gli obiettivi del progetto siano stati pienamente raggiunti e che abbiano ampiamente superato le aspettative.

In particolare, tutti i ristretti hanno dimostrato un’enorme sensibilità e attenzione nei confronti degli ospiti di Sacra Famiglia. Per ciascuno dei partecipanti l’incontro è stato un’occasione di riflessione sulle proprie capacità relazionali e sulla responsabilità nei confronti di chi è più fragile. Gli appuntamenti regolari con gli ospiti di Sacra Famiglia hanno progressivamente stimolato i partecipanti ristretti a guardare oltre i propri problemi personali e a confrontarsi con fragilità e problematiche sconosciute ai più. Tutti i partecipanti ristretti hanno riconosciuto che il tempo dedicato a chi ritenevano fosse più bisognoso di loro, sia stato in realtà un tempo ri-donato, un momento di inattesa serenità, sincerità, gratuità e amicizia.

Colpisce come ciascuno dei partecipanti abbia cercato un modo personale di incontrare gli ospiti di Sacra Famiglia e di instaurare un legame con le persone: attraverso il dono di un libro, di origami, di una poesia, di una canzone, di una riflessione scritta o semplicemente attraverso un abbraccio o una battuta.

Sul fronte degli ospiti di Sacra Famiglia gli esiti sono stati analogamente sorprendenti. Ciascuno di loro, dopo ogni incontro, ha cercato di raccontare e rielaborare l’esperienza secondo le proprie modalità. Sorprende come la disarmante capacità degli ospiti di rompere gli schemi, anche quelli più rigidi necessariamente richiesti da una realtà penitenziaria, abbia caratterizzato tutto il percorso vissuto. Le loro modalità espressive hanno determinato una crescente apertura da parte di tutte le persone coinvolte nel progetto (dai ristretti alla polizia penitenziaria). Lo spazio dell’incontro è divenuto man mano più accogliente e familiare per gli ospiti di Sacra Famiglia che hanno così potuto instaurare con estrema naturalezza relazioni significative con i ristretti.

Infine, ci preme sottolineare che l’attenzione, la particolare cura e la discrezione della polizia penitenziaria e di tutta la struttura della CR di Milano-Opera sono state fondamentali per garantire e sostenere la serenità e la cordialità degli incontri.

  • PROSPETTIVE

Considerato il giudizio estremamente positivo sul progetto è iniziato un secondo ciclo di incontri, che purtroppo è stato interrotto dalla pandemia. Ci auguriamo che il progetto possa riprendere appena le condizioni lo permetteranno.


La riflessione di Ambrogio

La riflessione di Giovan Battista

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